Progettazione completa e coordinamento della sicurezza (in RTP con Intertecno S.p.A, ing. Giorgio Croci, arch. Luciano De Licio)
Il comprensorio dell’Ambasciata d’Italia è situato nella zona centrale di Teheran, tra le antiche mura del periodo safavide (fino al XVII sec.) e quella del periodo Ghajar (seconda metà del XIX sec.). Il lotto, che occupa una superficie complessiva di circa 10.350 mq, comprende al suo interno edifici eterogenei, appartenenti ad epoche diverse: il nucleo più antico risale all’anno 1870 circa, periodo della dinastia Ghajar. Nel 1925 il compound viene acquistato dall’Ambasciata d’Italia, che sottopone il complesso edilizio ad un radicale intervento di ampliamento e ristrutturazione in stile neopalladiano per mano dell’architetto russo Nicolay Markov.
Il progetto attuale prevede una serie di interventi ad ampio raggio finalizzati alla rifunzionalizzazione ed alla messa in sicurezza del complesso, che coinvolgono aspetti multidisciplinari. Il denominatore comune risiede nella predilezione per interventi tendenti ad integrare e rendere compatibile il nuovo con il preesistente, valorizzando gli aspetti di maggior pregio e recuperando alcuni tratti del carattere originario dell’edificio andati perduti a seguito di successive stratificazioni e superfetazioni.